La Rai risponde a Franco Di Mare: “solidarietà e disponibili ad aiutare il giornalista”

AGI - "L'ad della Rai Roberto Sergio e il dg Giampaolo Rossi sono venuti a conoscenza solo ieri sera della drammatica vicenda di Franco Di Mare, al quale esprimono tutta la propria vicinanza umana e assicurano la loro disponibilità a fare tutto il possibile per consentire al giornalista di ricostruire quanto da lui richiesto". Questa la risposta di Viale Mazzini all'accusa lanciata dal giornalista e conduttore tv, Franco Di Mare, che domenica sera ha rivelato la sua malattia durante una puntata di "Che tempo che fa" sulla Nove. 

 

Il volto Rai comparso in video, con un tubicino per la respirazione, ha annunciato di essere affetto da "mesoteliema", in una forma molto grave che "non lascia scampo". Durante l'intervista da Fazio, Di Mare ha spiegato che la malattia è dovuta all'esposizione alle particelle di amianto "si respirano particelle di amianto senza saperlo e una volta liberata nell'aria la fibra, ha un tempo di conservazione di sé lunghissimo e quando si manifesta è troppo tardi". La malattia è nota soprattutto tra i militari impegnati in Kosovo e nei Balcani, che a distanza di 30 anni hanno visto manifestarsi i sintomi. Per questo il conduttore entrato in Rai nei primi anni '80 e lungo inviato di guerra, ha chiesto all'azienda la lista delle sue trasferte per poter capire se dal punto di vista legale potrebbe essere considerata una malattia professionale. Da qui l'accusa verso la Rai "capisco che ci siano ragioni sindacali e legali, io chiedevo lo stato di servizio, l'elenco dei posti dove sono stato per sapere cosa si potrebbe fare. Non riesco a capire l'assenza sul piano umano, persone a cui davo del tu che si sono negate al telefono. Trovo un solo aggettivo: è ripugnante".